Page 69 - Scrivere con il computer - di Marco Guastavigna - manuale e guida per insegnanti
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 Anche quando si infila nel traffico del centro cittadino ed è costretto a andare lentamente o addirittura a attendere in «coda» agli incroci, mio marito si comporta in modo corretto: rispetta i semafori e non passa mai con il giallo, non esegue mai manovre «pirata».
Solo in certe occasioni mio marito diventa un po’ nervoso: quando una macchina che ci segue è troppo vicina alla nostra ed è impaziente di sorpassarci, lui si infastidisce e non vede l’ora che l’altro automobilista sparisca. In questi casi a me sembra che abbia ragio- ne.
In conclusione posso dire che mio marito è un guidatore per lo più calmo e attento; anche quando perde un po’ la pazienza recupera in fretta la tranquillità, in particolare se in mac- china con lui ci sono io. Per questo motivo io vado volentieri in giro con lui e mi sento si- cura della sua guida.
Vacanza in montagna
NOME dell’esercizio: VARIARE2
CONSEGNA: nel testo seguente viene ricordata una vacanza in montagna divertente e serena. Tu devi riscrivere il testo in modo da far sì che l’atmosfera diventi negativa.
TESTO
Alcuni mesi fa sono andata con la mia famiglia e con quella di mio fratello in campeggio in montagna, vicino a un piccolo villaggio di casette di legno situato nei pressi dell’Abetone. Il posto era bello e il tempo è sempre stato buono. Era la prima volta che ci capitava di vi- vere un’esperienza simile ma ci siamo organizzati bene.
Dopo la colazione, che preparavano a turno mio marito Carmelo o mio fratello Nicola, an- davamo quasi sempre a fare lunghe passeggiate nei boschi di abeti, raggiungendo a volte le cime più vicine o altri punti panoramici; mio figlio Andrea, che ha 10 anni, si divertiva a raccogliere bastoni di legno che poi intagliava costruendo piccoli oggetti. Verso mezzo- giorno si tornava alle tende per il pranzo, che veniva preparato sempre a turno da una famiglia o dall’altra.
Finito il pasto, io o mia cognata lavavamo i piatti. Anche per la spesa, che facevamo al mattino presto, si andava un giorno io un giorno lei, senza mai discussioni.
Dopo gli uomini giocavano a carte mentre noi donne potevamo riposarci un po’, visto che i bambini si sono sempre comportati bene e hanno imparato a fare giochi tranquilli in certi momenti della giornata.
Dopo il riposo i nostri figli erano liberi di giocare fino all’ora di cena, mentre noi chiacchie- ravamo, leggevamo, prendevamo il sole.
A volte i miei bambini, stanchi delle passeggiate e dei giochi, mi si addormentavano in braccio: che tenerezza!
Gli aspetti di questa esperienza che ricordo più volentieri sono due: il contatto con la na- tura e il senso di collaborazione che si è creato tra di noi.
Il primo aspetto era dovuto al fatto di vivere proprio ai margini dei boschi, per cui ci sem- brava la cosa più normale del mondo vedere di fianco a noi piante, cespugli, erba e fiori. Il ritorno in città è stato davvero difficile, con tutto quel cemento e quell’asfalto.
Il secondo era dovuto al fatto di dover cooperare nelle scelte e nelle principali operazioni di ogni giornata; quando siamo tornati a casa e abbiamo ripreso il nostro normale modo di comportarci, più individualista e affrettato, ci siamo resi conto che durante il campeggio eravamo più tranquilli e più disponibili uno verso l’altro.
Come si sta dopo gli «anta»?
NOME dell’esercizio: ESPANDI1
CONSEGNA: ti diamo qui di seguito una serie di brevi appunti sul tema della mezza età. Tu devi espanderli fino a farli diventare una breve lettera da inviare a una rivista. La tua idea è che la mezza
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