IN RETE CON I BAMBINI

di Marco Guastavigna

I.I.S. Beccari, Torino


mguasta@tin.it

(relazione all’8° Convegno “Informatica, didattica e disabilità”

Torino, 13.12.2003)

 

 

Abstract

Il contributo espone alcune possibilità di accesso alla rete pensate in funzione delle esigenze dei bambini (browser protetti, motori di ricerca dedicati, navigazione senza browser) e riflette sugli aspetti cognitivi della “lettura” di Internet.

 

Premessa

Ragionare di accessi e sicurezza nel contesto e in rapporto alla tradizione culturale di I.D.D. significa fortunatamente doversi porre il problema in un modo molto preciso: l’impostazione di questo convegno e di tutti quelli che lo hanno preceduto ha sempre avuto infatti al centro la questione della mediazione didattica e le tecnologie sono sempre state viste come strumento di integrazione e assolutamente non come oggetto di apprendimento.

 

Per questa ragione I.D.D. ha aiutato e continua ad aiutare la nostra scuola a chiarirsi, in modo che spero definitivo, quali siano la finalità del suo intervento formativo per quel che riguarda le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione.

 

Se apparentemente tutti sono d’accordo sul fatto che si tratti di impiegarle con uno scopo didattico trasversale, l’idea che le TIC siano invece obiettivo dell’istruzione nei fatti riemerge purtroppo con costanza.

Ultima prova di questo riaffiorare continuo di un’idea addestrativa, è stata ed è l’importanza attribuita al conseguimento dell’European Computer Driving License (patente europea del computer), che, oltre a proporre di imparare in modo meccanico procedure decontestualizzate e prive di scopo, non presta assolutamente alcuna vera attenzione all’uso delle TIC come mezzo per affrontare i problemi delle disabilità.

 

Cercando di dare a mia volta un piccolo contributo a eliminare ogni ambiguità, propongo una rapida descrizione di alcuni ambienti che possono essere proficuamente impiegati per usare Internet, e in genere la telematica, con i bambini. Tali ambienti hanno due caratteristiche in comune: sono pensati per gli utenti più piccoli e, come tali, hanno un’interfaccia semplificata e accattivante e si pongono il problema della protezione degli utenti.

 

Browser per bambini

Concettualmente destinati al “parental control” (alla tutela da parte dei genitori) i browser per bambini sono uno strumento utilizzabile nella relazione formativa,  per una serie di ragioni.

La prima, e la più evidente e immediata, è la tutela dei minori: questi ambienti possono infatti sostituire almeno in parte soluzioni più sofisticate e impegnative, che prevedono l'impiego di dispositivi hardware e software complessi, mantenendo l’obiettivo di consentire ai bambini una navigazione sicura.

Il meccanismo su cui si basano è infatti la supervisione adulta, che applicano con modalità leggermente diverse da ambiente ad ambiente. Vediamo qualche esempio.

 

Il programma più noto è Chibrow™. The Children’s  Browser è un software a pagamento, che dà la possibilità di navigare esclusivamente nel bacino di siti definito dal genitore o dall’insegnante. Insieme al programma è fornito un insieme di siti americani i cui contenuti sono giudicati utilizzabili dai bambini da parte dei produttori. Tale lista è protetta da una password, mediante la quale si può accedere all’insieme predefinito e apportarvi modifiche e integrazioni.

Kiddonet™ è invece gratuito: si scarica da http://www.kiddonet.com/knSource/knBrowser.htm. All’inizio esso consente l’accesso solo al progetto omonimo. Starà all’adulto inserire i siti da far navigare al bambino. Iscrivendosi al suo sito (www.kiddonet.com) si possono inoltre usare un sistema di posta elettronica a sua volta protetto e una simpatica agenda e anche costruire una piccola e divertente pagina personale. Anche in questo ultimo caso la tutela è esercitata con grande attenzione: viene esplicitamente sconsigliato, per esempio, di utilizzare foto di bambini.

Kid’s Internet World Explorer (Kiwe™) funziona invece in modo analogo a Chibrow e propone anche una versione italiana, così come italiane sono le risorse di rete selezionate e proposte. Anche in questo caso il supervisore può intervenire a ampliare o ridurre i siti raggiungibili. Il programma si scarica in versione di prova (http://www.kiwe.it/maini.htm) e può poi essere registrato.

 

In tutti i casi i browser per bambini interdicono un eventuale collegamento esterno da uno dei siti consentiti, i quali sono invece esplorabili in tutti la loro profondità. Chi intendesse utilizzarli deve quindi far precedere la costruzione delle liste dei siti utilizzabili dai bambini da una attenta esplorazione delle varie sezioni e pagine.

 

Oltre a quelli appena descritti ci sono anche altri software: un elenco è reperibile in Kids Freeware - Free Software and Internet Services for Kids - http://www.kidsfreeware.com/Computers_and_Web/Surfing_the_Web/Surfing_the_Web.html


Aspetti cognitivi e potenzialità didattiche della navigazione

La tutela non esaurisce le motivazioni all’uso dei browser per bambini. Un altro aspetto importante è infatti la semplificazione dell’interfaccia, poiché che essi offrono la medesima logica operativa di fondo e le stesse funzioni di base di un browser “per adulti”, impiegando “soltanto” una grafica accattivante e soprattutto icone più grandi e in numero ridotto. Ciò è essenziale per evitare atteggiamenti antipedagogici, che forzino l’anticipazione di situazioni e prestazioni troppo complesse.

 

Questa riflessione ne porta dietro un’altra:  a scuola, e in ogni relazione formativa che in essa ha luogo, ivi compresa quella con persone affette da disabilità cognitive. vanno sviluppate in modo precoce non già le pratiche tecnologiche, ma le competenze di elaborazione comunicativa, dal funzionamento logico di un sito e delle pagine web in genere, alla vera e propria “iperlettura”. Ogni "Lettore-Navigatore" abile deve infatti via via perfezionare in modo consapevole una vera e propria strategia di comprensione, di definizione e di verifica della propria navigazione, intesa appunto come percorso di lettura ipertestuale, strategia basata costantemente sulle sue capacità associative e deduttive. Egli ha infatti costantemente in carico la ricostruzione dell'insieme, ossia dei sensi, dei significati e della pregnanza dei collegamenti. Questo processo, che non si realizza solo attraverso informazioni di tipo testuale, ma anche con le immagini e con le relazioni tra di esse, può aver inizio in modo del tutto efficace nella scuola materna e elementare: per affrontare in modo propedeutico le prime tappe di un cammino cognitivo così complesso va quindi colto il vantaggio fornito da ambienti con un'architettura pensata per i bambini.

 

Ultima considerazione. Usare un browser “protetto” non significa necessariamente solo inibire o, peggio, proibire. Nel definire un insieme di siti utilizzabili, l’adulto si renderà infatti garante non solo dell’assenza di contenuti che possano turbare il bambino, ma anche del fatto che i contenuti medesimi lo possano davvero interessare, acquisiscano senso e significato rispetto all’insieme delle sue attività, magari valorizzandole per quantità e qualità. E pertanto, se i genitori di una famiglia che ama gli animali potranno far navigare i loro figli su siti dedicati a questo tema, un insegnante che abbia deciso di trattare a scuola l’argomento fiabe e filastrocche potrà fare altrettanto sulle relative pagine WEB da lui trovate, selezionate e proposte agli allievi, con l’obiettivo di aggiungere valore a un progetto didattico, integrando le risorse culturali disponibili in classe e nella biblioteca della scuola con quelle a distanza, sulla rete.

 

Riflettiamo sul fatto che definire un bacino di siti "consentiti" può in realtà essere per gli adulti occasione non già di censura. ma piuttosto di ricerca "mirata" e di costruzione di un progetto di consultazione di informazioni secondo un senso e uno scopo utili sul piano formativo ai bambini per qualcosa di più della navigazione in sé e per sé.

Per fare ciò possono essere utili anche i motori di ricerca e i portali per bambini, dei quali elenco qualche semplice esempio, avvertendo il lettore che essi sono in realtà assai più numerosi di quel che si possa credere ed inoltre in crescita ed evoluzione continue.


Motori e portali per bambini

Baol, il mago del web, è in lingua italiana e propone ricerche sia per parole-chiave sia per categorie. È stato concepito “come progetto di studio universitario e realizzato nell'ambito delle attività speciali per la didattica sviluppate nel laboratorio multimediale Scians di Matera, nella cui sede il motore è stato prodotto”.

Yahooligans è invece in lingua inglese e propone una struttura e un’interfaccia più vicine di quelle dell’esempio precedente a un portale informativo “adulto”. Si presenta come “The Web Guide for Kids” ed è uno dei primi esempi di strumenti di ricerca dedicato ai bambini.

Bambini.it si propone come un portale vero e proprio e può essere utilizzato come punto di partenza da chi intendesse andare oltre questo breve elenco: una delle voci della sua pagina iniziale è dedicata proprio a “Indici e motori di ricerca” per bambini.

 

In rete senza browser

Un cenno particolare merita ancora il progetto International Children's Digital Library, che sta realizzando una biblioteca internazionale rivolta ai bambini e fatta di libri in formato digitale leggibili attraverso Internet. Sono interessanti i contenuti, ma anche l'interfaccia, che consente di usare le risorse a distanza senza dover passare attraverso un browser, cosa che tutela in modo molto sicuro l’utente. Al primo accesso dovremo infatti scaricare e installare un'applicazione apposita, che costituirà poi stabilmente un ambiente dedicato in modo esclusivo alla ricerca in biblioteca (per categorie e per localizzazione geografica) e alla lettura dei libri. L'attività è realizzabile a scuola o a casa in presenza di connessioni a banda larga e di abbonamenti a forfait, perché presuppone la costante connessione con la rete. 

 

In rete per approfondire

 

Un efficace filtro per Internet mediante connessione protetta

http://www.davide.it/

Software per bambini

http://www.kidsfreeware.com/

The Children’s browser

http://www.chibrow.com/

Kid’s Internet World Explorer – versione italiana

http://www.kiwe.it/maini.htm

Kiddonet Browser

http://www.kiddonet.com/knSourse/knBrowser.htm

 

Risorse Kiddonet

http://www.kiddonet.com/

Baol, il mago del web

http://www.baol.it/

Yahooligans

http://www.yahooligans.com/

International Children's Digital Library 

http://www.icdlbooks.org/

 

 


Riferimenti sito-bibliografici

 

 

AA.VV., “Mappa dinamica sulle risorse Internet per bambini”, Pavonerisorse- IRRSAE Piemonte, settembre 2000, raggiungibile in http://www.pavonerisorse.to.it/pstd/brain3/default.htm

De Luca G., "Su Internet con mamma e papà", Calderini edagricole, BO. MI, RM, 2001

Garassini S., Romano G., "Digital Kids. Guida ai migliori siti WEB, cdrom e videogiochi per bambini e ragazzi", Raffaello Cortina editore, Milano, 2001

Guastavigna M., “Competenze tecno-logiche dei bambini”, Insegnare, 6/7, 2002

Guastavigna M., “Internet e bambini”, Insegnare, 9, 2003

Guastavigna M., laboratorio “Internet per bambini”, proposto nella piattaforma PuntoEdu di Indire, sia nella formazione per la riforma sia nell’azione B del “Piano nazionale di formazione sulle competenze informatiche e tecnologiche del personale docente”, raggiungibile in http://puntoedu.indire.it/250scuole/laboratori/informatica/lab6/browser/1.htm