I come Intelligenza – di Marco Guastavigna

(pubblicato in “Insegnare”, 5/2004)

 

La Divisione dei Servizi Educativi della città di Torino e l’IRRE Piemonte hanno organizzato il 22 novembre 2003 un convegno sul tema “Il presente e il futuro del personal computer nella scuola dell’infanzia”, dal quale sono scaturiti alcuni elementi di riflessione di valore generale, che mi pare possano essere interessanti anche per i colleghi della materna statale. La relazione iniziale, di B.Q. Borghi, Dirigente pedagogico dei servizi per l’infanzia della Città di Torino, ha preso le distanze con forza dalla dimensione tecnocentrica e mercantilistica implicata dall’insistenza sulle “3 I” al centro della campagna elettorale del 2001 sulla scuola del centro-destra. Le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione sono state presentate infatti come ambienti per realizzare percorsi didattici di qualità, e per agevolare e facilitare i processi di apprendimento e non come oggetti su cui acquisire generiche competenze di manovra. Molta parte del convegno è stata così dedicata all’analisi delle esperienze di uso del personal computer presso la scuole municipali dell’infanzia di piazza Guala, di corso Croce e di via Moretta, tutte e tre di Torino, e presso la Scuola dell’Infanzia del circolo di Alba (CN). Il computer è stato presentato ai bambini secondo una didattica socio-costruttivista e come giocattolo polifunzionale, da utilizzarsi in un apposito “angolo”, analogo ad altri destinati ad altre attività educative. Tutti gli interventi delle insegnanti hanno sottolineato come i bambini abbiano interpretato il pc come un gioco da esplorare, molto motivante, in cui divertirsi con i propri pensieri e viaggiare tra parole e immagini e che questa prospettiva, insieme a una attenta regia dell’adulto, ha  favorito l’apprendimento cooperativo e spontaneo, anche in funzione di abilità logico matematiche, grafiche e di letto-scrittura.  Sono stati anzi messi in evidenza con molta chiarezza alcuni elementi “strutturali” che conferiscono caratteristiche particolarmente stimolanti all’ambiente-computer:

- la pagina è luminosa , “si scrive nella luce”;

- le dimensioni del carattere sono flessibili;

- è possibile colorare e animare le scritte;

- si cancella e riscrive con facilità;

- la parole possono essere spostate;

- la lettura e la scrittura possono procedere anche dall’alto verso il basso, come nelle antiche pergamene, e non solo da sinistra verso destra.

Se l’immediatezza e l’interattività della posta elettronica hanno inoltre permesso ai bambini di accostarsi in modo diretto alla funzione comunicativa della scrittura, nelle esperienze realizzate sono stati impiegati anche numerosi programmi di disegno e di grafica specificamente concepiti per i bambini, strumenti di fotoritocco nelle loro funzioni più semplici, software “semistrutturati”, che consentono di aggiungere e modificare testi e immagini,  e software “mirati” all’acquisizione di specifiche abilità, soprattutto perché in grado di restituire immediatamente un feedback sull’efficacia delle prestazioni di gioco del singolo o del gruppo. Il convegno ha dato spazio anche all’uso delle TIC da parte degli insegnanti, evidenziando la loro utilità per l’elaborazione delle programmazioni, per la comunicazione con i genitori e, soprattutto, per la documentazione e la condivisione delle attività didattiche e professionali. In questo contesto è stata sottolineata l’importanza della possibilità di archiviare e commentare in modo ipertestuale immagini e filmati digitali. Molto condivisibile l’atteggiamento critico verso la costruzione dei siti delle scuole: sono state infatti rimarcate sia l’opportunità di organizzare sul WEB una documentazione rivolta verso l’esterno sia il fatto che questo stesso processo, quando viene concepito come “vetrina” per attrarre le famiglie, riduce le proprie potenzialità di coinvolgimento degli insegnanti. L’Irre Piemonte ha presentato una ricerca, che, seppur condotta su un campione minimo, ha dato alcune indicazioni che utili per dare concretezza alle ipotesi di lavoro: due terzi dei bambini su tre possiedono un computer a casa e oltre il 90% lo usa almeno una volta ogni tanto, assistito da un familiare. La differenza di genere tra i piccoli non sembra essere significativa, anche se a svolgere il ruolo di mediatore è prevalentemente il padre. L’impiego domestico del computer riguarda soprattutto i giochi e secondariamente i software presentati come didattici dall’editoria multimediale.

 

In rete per approfondire

 

Scuola municipale dell’infanzia di piazza Guala a Torino

http://maternaguala.scuole.piemonte.it

Centro Intermedio Servizi  di La Spezia-rapporto sulle tecnologie multimediali nella scuola dell’infanzia

http://www.cis-laspezia.it/Tecnologie/rapporto_infanzia2002_p1.htm

Le scuole dell’infanzia delle Marche in rete

http://www.castellani1.net/retemar/progetto_1999-2000.htm

 

Progetto ALICE

http://www.progettoalice.net/

Progetto ALICE Piemonte

http://irre.scuole.piemonte.it/materiali/set_ricerca/curricolare/alice/welcome.htm