Informatica e didattica

nella scuola dell'obbligo

Dossier pubblicato in Insegnare 8/9 del 1991

Introduzione, di Marco Guastavigna e Lucia Papa

 

Con questo Dossier "Insegnare" si propone un obiettivo tutto sommato ambizioso:

contribuire a dare visibilità al dibattito culturale e pedagogico sull'uso degli strumenti informatici nella scuola dell'obbligo. Perché visibilità? Perché pensiamo che la circolazione delle idee e delle informazioni" soprattutto in conseguenza della mancanza di iniziative omogenee in questo settore da parte delle istituzioni scolastiche, non abbia avuto ancora lo spazio che merita. Vogliamo quindi cominciare noi a lavorare in questa direzione.

Abbiamo perciò realizzato una serie di interviste scritte a docenti e esperti che sapevamo aver lavorato in modo significativo nel settore, nell'insieme del territorio nazionale, chiedendo loro da una parte un bilancio delle esperienze condotte e dall'altra un'opinione sulle prospettive dell'uso degli strumenti informatici nella scuola di base, inviando ai nostri interlocutori una serie di quesiti (cfr. riquadro) con la più ampia libertà di utilizzarli tutti o in parte, come scaletta vera e propria dell'intervista o come spunto del discorso.

Premessa

Prima di presentare ai nostri lettori il risultato di questo lavoro, vogliamo tentare di delineare una guida di lettura delle interviste.

Innanzitutto la diffusione dei calcolatori nella scuola dell'obbligo ha ormai dimensioni tali da imporre da sola l'urgenza di una ampia riflessione comune. In questi anni, cioè, grazie anche al supporto, qua e là, dell'iniziativa degli Enti locali, molto importante nella storia di alcune esperienze, si è realizzata una massiccia sperimentazione di tipo informale Le esperienze sono infatti state molte, di natura anche diversa, e contribuiscono a delineare un preziosissimo patrimonio di opportunità di lavoro molto vasto ed articolato. D'ora in poi bisogna però che chi vuol lavorare in questo settore non debba più ripercorrere strade già battute, ma possa piuttosto attingere alle esperienze già consolidate

C'è cioè bisogno. per andare avanti, di rendere comune questo patrimonio, andando ad una sistematizzazione dei risultati, che permetta un'analisi attenta di ciò che conviene fare e di ciò che non merita più riproporre.

La gran quantità di esperienze ha per altro dato luogo tra i docenti in esse impegnati a discussioni intense e appassionate di cui sono testimonianza diretta molte delle voci dei nostri interlocutori e la cui unica certezza ci sembra l'essere ancora molto lontane dall'aver prodotto conclusioni definitive. Consideriamo questa caratteristica di fondo della situazione la risultanza fondamentale della nostra indagine, attribuendole una connotazione decisamente positiva: ciò a cui ci proponiamo di dare visibilità è infatti un dibattito vivo e in progress, ricorrente, dinamico e quindi di per sé propositivo. Né vanno dimenticate le difficoltà con cui si è concretamente e continuamente dovuto misurare chi ha operato nelle scuole elementari e medie con gli strumenti informatici, di cui si trova ampia traccia nella nostra indagine, e nonostante le quali si sono prodotti gli elementi per un dibattito maturo e per una consapevole riflessione di sintesi.

Sul piano dei contenuti di insegnamento, infatti, balza agli occhi come ci sia una concordanza di fondo sul rifiuto dell'informatica come nuova disciplina e come contemporaneamente e conseguentemente ne siano state esplorate, a partire in genere da un comune, diffuso ed entusiasta noviziato in Logo, una grande pluralità di utilizzazioni, andando molto rapidamente oltre l'ambito matematico e grafico, per orientarsi in senso multidisciplinare. Le ipotesi più complesse, infatti, convergono nel proporre il superamento dello specifico informatico, a favore del calcolatore in classe, del legame stretto con la totalità del progetto didattico.

Strettamente legato a quello dei contenuti è infine il problema della formazione degli insegnanti. Dalla lettura delle interviste emergono per il passato linee diverse, con forte presenza del volontariato e dell'autodidattica. E ovvio che per il futuro ciò non è riproponibile soprattutto perché forte è ormai il legame tra l'acquisizione di competenze in questo settore strategico e i profili delle nuove figure professionali, operatori tecnologici, ma non solo.

È per tutte queste ragioni che riteniamo che l'interesse di "Insegnare" e dei suoi lettori per questo tema non si possa certo esaurire con questo Dossier, ma ci proponiamo anzi di trattarlo con continuità e con particolare attenzione.

 

A. Quali sono secondo te le finalità e gli obiettivi relativi alla introduzione dell'informatica nella scuola dell'obbligo?

B. In che modo, quando e quanto usi (fai e fai fare) l'informatica nel concreto lavoro quotidiano in classe con i tuoi allievi?

C. Quali sono (se ci sono) gli obiettivi cognitivi specifici che l'attività informatica ha permesso di raggiungere ai tuoi allievi? (O pensi possa permettere di raggiungere?).

D. Come valuti oggi il rapporto tra informatica e didattica? (E, più in generale, tra informatica e insegnamento?).

E. Come è stato affrontato nella tua situazione e come pensi debba venire affrontato il problema della formazione degli insegnanti?

F Quale vastità e profondità di impatto pensi abbiano oggi gli strumenti informatici nella nostra scuola?

G. Quali previsioni e quali idee per il futuro?

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