Un anno con la LIM – Marco Guastavigna intervista Roberto Destefanis[1], Insegnare 4-2010

 

Sono molti anni che ci conosciamo ed allorigine del nostro rapporto professionale e intellettuale cՏ proprio la tua profonda attenzione critica alluso delle tecnologie digitali nella didattica. Ultimamente hai avuto occasione di utilizzare la lavagna interattiva multimediale per un intero anno scolastico e sei quindi per definizione un testimone privilegiato e attendibile sul valore e le prospettive di questa esperienza, che – pur con evidenti limiti quantitativi che ne minano in parte la credibilit culturale - ha suscitato una diffuso interesse. Ragioneremo perci insieme per approfondire il tema.

 

1.    Come hai organizzato l'uso della LIM?  

Forse bulimicamente. Probabilmente ho cercato di dare soddisfazione alle tre anime che si agitavano in me, ognuna sbandierando necessit e soluzioni. La prima anima a farsi viva stata quella di tutor nel piano di formazione dei docenti per l'introduzione della LIM nella didattica; per giunta -non da tutti- ero anche docente nello stesso ordine di scuola, la secondaria inferiore, dove si avviava la sperimentazione. E la mitica LIM era proprio l, nella mia classe: non si poteva barare. Poi l'anima dell'insegnante che da anni si muoveva tra le TIC, ma in una dimensione laboratoriale: punto di forza era di questa esperienza una copresenza con un altro docente, obiettivo la diffusione dei risultati di ricerche sulla storia e sulla realt locale. Infine il confronto con la nuova concreta realt. Per le disposizioni del ministro Gelmini i docenti di lettere nella secondaria inferiore dovevano completare l'orario-cattedra, quindi dividersi su due classi senza compresenze: dopo anni ho debuttato in un corso per me nuovo, con colleghi con cui non avevo lavorato in precedenza. Cos ho provato tutte le vie. Ho cercato di costruire qualche lezione strutturata, completa di esercizi, ma non lontana dal testo in uso; di utilizzare in modo diffuso le potenzialit multimediali e di manipolazione del testo; di esemplificare e insieme diffondere il software proprietario della lavagna invitando i ragazzi a preparare le basi per interrogazioni o a completare schemi lasciati aperti; ho proposto di correggere i testi in modo cooperativo, per non parlare della costruzione di contenuti o mappe concettuali; ho scansionato pagine del testo per intervenire sul metodo di studio... Ho rallentato quando ho visto che trascuravo in qualche modo l'altra classe: come ho detto, nella secondaria inferiore da quest'anno ogni docente di lettere ha l'orario cattedra diviso su due classi, nel mio caso (per tutti nel nostro istituto) su due corsi. Quindi un altro consiglio di classe, altri alunni, niente LIM..

 

2.    Avete verificato un incremento della progettazione collegiale?

Realisticamente direi di no, ma il giudizio condizionato dal peso della duplice, forse triplice, novit; l'irruzione dello strumento LIM, unita alla presenza del sottoscritto, tutor Ansas e contemporaneamente collega che sembrava esserne un interprete autorizzato ma un po' ingombrante. Poi ho visto in qualche collega il conflitto tra la disponibilit, anzi la voglia di sporcarsi le mani con la lavagna e un certo timore per il confronto in aula con abilit di altri docenti viste come superiori, anche rispetto ai giudizi dei ragazzi a loro volta considerati pienamente nativi digitali. Nel tempo direi che si avviata una progettazione asimmetrica informale, un brainstorming diluito in momenti anche non istituzionali (intervallo/ora buca piuttosto che consiglio di classe) centrato su ci che con la lavagna semplicemente si faceva: forse presto per un incremento della progettazione collegiale, anche se per alcuni segmenti qualcosa si mosso e sistemer qualche fondamenta su cui lavorare in un futuro per nulla lontano.

 

3.    Quali sono stati i risultati ottenuti?    

La prima sensazione stata di maggiore attenzione e coinvolgimento. Mi sembra di sentire la tua obiezione :Facile, addirittura banale come risposta. Me la sono posta da subito e ho cercato di mantenere un diaframma critico permanente. Allo stato delle osservazioni la risposta la stessa, ma non per qualunque contenuto si proietti: deve essere utilizzabile, se ne deve vedere la necessit in quel momento della lezione, altrimenti pu essere gradevole, ma non incide. Due esempi di segno diverso. All'inizio, nel quadro di una lezione-ripasso sulla preistoria, ho inserito un breve filmato sull'archeologia sperimentale. Pensavo che chiarisse visivamente un concetto semplice da affiancare al lavoro archeologico complessivo: a domanda specifica nella verifica successiva non ha corrisposto un incremento di risposte esatte. D'altro canto, un lavoro (che pensavo difficile) centrato sul confronto tra il testo dell'Eneide e brani del filmato proposto dalla Rai nel 1971 ha dato buoni risultati, perch avevo predisposto schemi di analisi e confronto. Poi citerei la crescita della capacit di costruire da parte dei ragazzi piccoli oggetti di apprendimento che uniscono appunti, elementi del testo ed aggiunte personali. Mi viene ancora in mente l'abitudine ad avvicinarsi al testo, anche al proprio, come lavoro in progress, dove la correzione non (solo) esercizio obbligato, ma porta un valore aggiunto visibile da tutti. Sar un sognatore, ma un risultato mi sembra anche il fatto che non venga richiesta dai ragazzi la lavagna con l'intento non troppo sotterraneo di ottenere un momento facile.... spero di non essere smentito dai colleghi meno coinvolti.

 

4.    Quali i punti di forza?    

Non sono (siamo, non solo un lavoro mio) ancora riuscito a creare completamente un ambiente che integri il lavoro, se cos si pu dire, normale con l'uso della LIM. Ma un punto di forza il cammino compiuto. Tutti gli alunni sanno intervenire utilizzando gli elementi fondamentali del software proprietario[2] della LIM senza mitizzazioni tecnocentriche, ma per compiere operazioni su contenuti. Evidenziare, scorporare, collegare quasi interno al discorso, non un diaframma da superare prima di intervenire. Ad esempio; su una cartina muta dell'Europa immediato scegliere da parte dell'alunno interrogato lo strumento evidenziatore per delineare l'area a clima atlantico, lasciando la scelta con naturalezza sullo sfondo dell'azione che resta rivolta al contenuto.

 

5.    Quali gli aspetti pi critici?     

Devo verificare la sensazione di essere pi indietro (uso volutamente l'espressione gergale dellinsegnante medio perplesso). In precedenza, ad esempio in italiano, avevo quantitativamente affrontato pi argomenti; devo verificare la diversit qualitativa. Certamente in precedenza le esperienze laboratoriali includevano le TIC, ma in momenti pi delimitati, condizionati dalla disponibilit del laboratorio che comportavano anche un cambio di ambiente, dallaula tout court all'aula informatica. Con la LIM in aula i tempi sono pienamente fruibili, anche al di l del limite della campanella – nel caso di ore consecutive- ma a volte si dilatano per motivi anche banalmente tecnici. La correzione comune di compiti su chiavetta USB, al netto delle incertezze sul file, sul formato, su problemi di salvataggio, ha qualche tempo morto; con il tempo ho imparato a non confidare troppo sulla stabilit del collegamento wireless, a utilizzare solo filmati gi scaricati, a limitare al minimo le navigazioni estemporanee se non mirate ad elementi ben precisi. Anche lintegrazione con il libro di testo per ora non stata semplice, non volendo costruire un percorso completamente diverso: vedremo con i nuovi elementi che si dicono gi predisposti per la LIM, anche se i contenuti per ora non mi sembrano esaltanti.

 

6.    Hai elementi sulla reazione da parte delle famiglie allintroduzione della LIM?    

Per quanto vi di ufficiale, l'irruzione di uno strumento didattico nuovo e promettente, presentato come braccio operativo per rafforzare competenze ed ampliare orizzonti nella comunicazione in classe, stata valutata in modo positivo. Pu darsi che serpeggiasse il timore che non si completasse larea pi tecnica (ad esempio lanalisi grammaticale) a favore di un uso percepito come maggiormente ludico, ma negli interventi ufficiali la valutazione di tutte le esperienze condotte nelle diverse aree tanto positiva da portare alla richiesta preoccupata che la LIM segua la classe.

 

7.    Le LIM sono in dotazione a pochissime classi. Come si comportano gli esclusi?

Ci sono state domande incuriosite, sbirciate dalla porta anche durante l'intervallo, durante il quale peraltro spesso i ragazzi si fermano per terminare, salvare, anche semplicemente sperimentare. Naturalmente questa curiosit mi dicono sia stata abilmente venduta dagli alunni che citano disinvoltamente tutte le attivit che transitano per la LIM. Una collega che riporta a casa un gruppo di alunni di varie classi un giorno sbottata :Basta! Non voglio pi sentire il tuo nome! Tutti i giorni sento abbiamo fatto questo con la LIM, abbiamo preparato quest'altro.... Non solo le mie performances: nella stessa classe attiva una sperimentazione matematica coordinata dall'Universit di Torino su piattaforma Moodle; la docente di francese da tempo opera con materiali multimediali.. insomma, argomenti da spendere ne avevano.

 

8.    E le tecnologie a casa?.     

Mi sembrato da subito necessario che quanto viene realizzato (una lezione, una raccolta di documenti significativi, uno schema aperto) o semplicemente utilizzato in modo significativo in classe - cio manipolato, plasmato per uno scopo dichiarato- venga reso disponibile, per essere ulteriormente elaborato o anche per contrastare quello che chiamerei l'effetto cinema che la LIM si porta dietro. Per la visione e lo scambio dei materiali ho previsto l'uso del sito della scuola, utilizzando l'area creata con la tecnologia Sharepoint all'interno del Progetto ICT2 - Siti web cooperativi per le scuole[3]. I ragazzi in qualit di collaboratori possono, nell'area riservata, proporre e scaricare materiali. Non ho modo di sopperire alla mancanza di collegamento alla rete da parte di alcuni alunni, se non fornendo l'equivalente cartaceo - che richiede lavoro, soggetto a dimenticanze (mie, spesso) e non la stessa cosa. Ho incoraggiato la stesura di compiti su chiavetta USB e il metodo viene in buona parte adottato, si presta a visione e correzione in classe, ma va sempre richiamata l'attenzione alla parit di valore rispetto al cartaceo: non vorrei generare un digital divide autocostruito.

 

9.    Atteggiamenti dei colleghi non coinvolti   

Ho naturalmente cercato di evitare ogni barriera o divieto per i non patentati, cio non iscritti al corso nazionale Ansas (in qualche scuola pare esistessero divieti espliciti in tal senso): per, come ho gi detto, qualcuno ha preferito all'inizio tenersi comprensibilmente qualche passo indietro. Una pratica, quella d'uso della LIM a tutti i livelli, che deve essere condivisa in classe, questa volta in modo unificato di fronte agli alunni, crea pi ansie che l'uso del computer nel laboratorio, magari su un terreno gi sperimentato. Ho tenuto un mini corso interno di avviamento - per cos dire rapido -alluso ragionato della lavagna che ha visto partecipare anche colleghi che non avevano in classe lo strumento: mi pare sia stato utile a diffondere una conoscenza diretta e realistica, una presa datto rasserenante di possibilit duso senza miti precostituiti, sempre rapportata alle opportunit didattiche che lo strumento pu offrire . Tieni conto, per, che sto parlando di una situazione forse privilegiata. Nel mio consiglio di classe, oltre a me, quattro docenti hanno partecipato al corso Ansas in modo motivato, non perch iscritti a vario titolo dal dirigente: hanno una posizione stabile che consente loro di guardare alluso futuro del materiale prodotto e quindi possono accettare in prospettiva un dispendio per ora superiore di tempo e di energie. Non in tutte le scuole stato cos: ma qui si entra in un altro discorso.

 

10. Leffettiva replicabilit delle attivit proposte certamente un elemento di valutazione importante. Che cosa ci dici in merito?  

Molte sono replicabili, anche perch vorrei che diventassero delle abitudini, come la correzione dei testi o il commento comune dei compiti resi visibili a tutta la classe. Certamente replicabile la costruzione, anche in questo caso collettiva, di mappe concettuali: non pu diventare quotidiana, perch richiede tempo ed attenzione, va riservata a punti di snodo, ma la LIM supporta davvero bene la modifica di contenuti in divenire. A questo scopo sono per ora informalmente salvate in un archivio buona parte delle lezioni, degli interventi sui testi, della correzione prevista su un contenuto di Wikipedia palesemente errato: se non replicabili, sono frammenti di una crescita nelle esperienze.

 

11. Tu stesso hai sottolineato limportanza di una consapevole continuit didattica e dellinvestimento professionale. Lanno prossimo

Ho cominciato provando molte vie, dovr selezionare. Cercher di incanalare gli stimoli forniti alla classe perch li percepiscano sempre pi come arricchimento o parte integrante di un discorso: devo essere selettivo con le mie intenzioni, chiedermi sempre se sto aggiungendo opportunit o fronzoli. Autocritica faticosa, non consueta con i libri di testo. stata gi una preoccupazione costante in questo primo anno di sperimentazione, dovr esserlo ancora pi in futuro: deve essere sempre presente una connessione tra gli elementi veicolati attraverso la LIM e la successiva verifica, che peraltro non deve dimenticare il libro di testo, ancora un'ancora di salvezza per buona parte degli alunni. Almeno fino a quando non avr sviluppato qualche forma di appunto elettronico assistito. Dovr dare maggiore regolarit al lavoro collaborativo che utilizza il sito della scuola e la tecnologia Sharepoint. Quando avr raggiunto questa serie di punti di equilibrio per l'arco complessivo del triennio, sar importante una traccia registrata del lavoro compiuto: anche perch a quel punto sar in pensione (o dovrei esserlo, manovre economiche permettendo).



[1] Roberto Destefanis insegna Lettere presso la Scuola media statale Quarini di Chieri. stato tutor e coach nel progetto Scuola digitale dellAnsas per la.s. 2009-2010. Ha curato con Marco Guastavigna la pagina http://www.noiosito.it/lim

[2] Ogni produttore di lavagne digitali offre a corredo dei propri prodotti una suite di programmi. () Si tratta di programmi pensati per esprimere le potenzialit, dello strumento, facilitare le modalit di utilizzo delle risorse del computer e consentire lo svolgimento di peculiari attivit didattiche. (G. Bonaiuti, Didattica attiva con la LIM, Edizioni Erickson, 2010, pag. 31). in via di rilascio – per altro – il Microsoft Academic Toolkit, che arricchir la versione 2010 di PowerPoint delle funzioni di base della LIM, in particolare la scrittura manuale sullo schermo e la possibilit di inserire, sottolineare, annotare ed evidenziare in tempo reale contenuti multimediali.

[3] Per una visione d'insieme del progetto http://share.dschola.it/default.aspx. Il modello adottato per la classe di Roberto visibile in http://share.dschola.it/quarini/primaD/default.aspx).